venerdì 28 agosto 2009

Secondlife è morta, solamente in Italia (articolo del corriere della sera)

Dopo un articolo dove Sl viene considerata morta scritto il 26 Agosto sempre sul Corriere



Ecco che la comunità italiana si sveglia scossa da Biancaluce Robbiani su facebook ....ed ecco la nuova risposta del Corriere

Sul banco degli imputati istituzioni assenti e mondo accademico ancora impreparato

«Second Life morta? Solamente in Italia»

Parla la community tricolore dopo la diffusione dei dati sugli avatar inattivi: «Da noi manca la giusta cultura»

Uno scorcio dell'home page del sito di Second Life
Uno scorcio dell'home page del sito di Second Life
MILANO - Second Life si prepara alla sua seconda vita. La piattaforma che consente agli utenti di vivere un'esistenza virtuale attraverso il proprio avatar interagendo in 3D con un intero mondo fatto di incontri, di gioco, di arte, di cultura e di formazione non è affatto in via di estinzione. Quello che deve preoccupare è, semmai, la scarsa attenzione per il metaverso che proviene dall'Italia. Sintomo questo di un'arretratezza culturale del nostro Paese. E' questa, in sintesi, la posizione della community tricolore che resta fedele al metaverso e che di abbandonare il mondo virtuale della Linden Lab proprio non ci pensa. E secondo cui la realtà fotografata dai numeri - 17 milioni di avatar registrati nel mondo ma solo 400 mila realmente attivi, stando ai dati fino a tutto il 2008, anche se a giugno gli utenti unici sono stati 742 mila - sia solo un frame, un fotogramma temporaneo di una realtà in rapida evoluzione. Slnn.it, il news network italiano di Second Life che per primo aveva riportato i dati annunciati dal vicepresidente di Linden Lab (la società che ha creato SL), Tom Hale, riconduce la fase di «sboom» al momento di transizione che si concluderà con il lancio della nuova versione del metaverso, annunciata per i prossimi mesi. Ma anche e soprattutto con i limiti di preparazione degli utenti italiani, decisamente indietro rispetto agli omologhi del resto del mondo.

«L'ITALIA NON E' PRONTA» - Sul fatto che SL sia in crisi soprattutto in Italia concorda Biancaluce Robbiani, un avatar piuttosto conosicuto nell'ambiente, esperta certificata dalla Linden Lab (Gold Solution Provider) e mentore della piattaforma: «E' morta la Second Life italiana» scrive in un'appassionata mail inviata in redazione. Un dato di fatto che sarebbe testimoniato anche dai commenti arrivati all'articolo del Corriere: «Se ancora la gente commenta dicendo provate questo gioco piuttosto che Second Life vuol dire che l'Italia non è pronta a recepire una piattaforma del genere». Biancaluce non ha dubbi: «Second Life in sè non è morta e non morrà di certo. Gode di ottima salute. All'estero, però. Non di certo in Italia». Un po' per colpa dei media, «nel passato e oggi, sempre e solo nei ritornelli stereotipati che parlavano di piattaforma chat, di sesso e incontri, e di soldi facili». E un po' perché «gli italiani, tranne qualche rara eccezione si sono fermati al soldo, creando terre sulle quali cercano di affittare negozi per pagare il costo del server (è questa infatti la spesa che si sostiene acquistando terra virtuale). Oppure girovagano in cerca di avventure sessuali, o hanno portato aziende senza dare poi il supporto necessario o consigli per far funzionare la presenza in SL “mescolandola” con una forte presenza web e nei social network». Robbiani, che è stata tra l'altro fra i curatori della versione italiana della piattaforma, respinge l'idea che il metaverso sia un luogo solo per «alienati o smanettoni» e rifugge da un paragone tra Second Life e social network come Facebook o Twitter, «che sarebbe come comparare l'andare sul triciclo con l'andare in bicicletta o guidare una moto». E sottolinea come molte potenzialità in Italia sono del tutto trascurate: dall'utilizzo di SL per i renderning di ristrutturazioni o progetti urbanistici alla riproduzione di ambienti archeologici o di interesse turistico-naturalistico; dai meeting aziendali per collaboratori sparsi in ogni parte del mondo ai training di emergenza mirati in particolare alla protezione civile e all'intervento in caso di catastrofi. E tanti altri ancora, come il mondo dall'insegnamento: «Sono presenti 250 università di tutto il mondo, esistono migliaia di utenti tra educatori, sviluppatrori, business e no profit. Esempi se ne possono fare a migliaia, il 99% sono purtroppo di produzioni estere». «Le possibilità sono infinite davvero, ma certamente manca la digitalizzazione come anche la copertura in parecchie località d'Italia - fa ancora notare l'esperta di SL -. Questo è un gap che ci auguriamo possa essere colmato al più presto».

«L'UNIVERSITA'? E' FERMA ALLE SLIDES» - Il dibattito, dopo la pubblicazione dell'articolo, si è accesa in rete. «Diciamolo tranquillamente - fa notare Luca Spoldi nella discussione aperta dalle parole di Biancaluce Robbiani, riportate anche in una nota su Facebook -, il mondo accademico italiano (parlo da ex docente a contratto di economia e organizzazione aziendale della facoltà di Ingegneria a Napoli) non è ancora abituato a utilizzare strumenti come internet e tanto meno i mondi virtuali. Siamo fermi alle slide e alle lavagne luminose (e non ovunque). Quando ho provato a fare vedere a delle allieve cos'era SL e come la gente faceva crescere le proprie attività settimana dopo settimana, l'ho fatto in un progetto didattico di un istituto tecnico, all'università era tanto se riuscivo a fare una singola testimonianza all'interno di un intero corso... Anche questo (l'apertura mentale delle classi dirigenti e delle istituzioni) conta alla lunga... da noi come ovunque». «Se giudicassi Milano dal numero di persone che la abitano in agosto - fa poi notare Fabio Fornasari nel corso della stessa discussione - direi che è una città morta. Second Life non è solo un medium di comunicazione che misura il successo con la quantità di presenze. E' un luogo in tutto e per tutto. E un luogo esiste anche se deserto, per definizione».

«PER ORA SIAMO PIONIERI» - Sulle potenzialità in campo educational concorda anche Annalisa Boniello, docente di scienze a Napoli e socio Anitel (l'Associazione nazionale tutor e-learning), interpellata dal Corriere.it: «Second Life e altri ambienti 3D continueranno ad essere frequentati e potenzialmente più sfruttati di adesso. Per ora siamo pionieri, ancora si esplorano le nuove modalità di utilizzo di questo strumento che può essere considerato un new media. Molti utenti di Second Life integrano l'ambiente con altri strumenti del web 2.0 (Ning e Facebook) o piattaforme come Moodle, Blog, Twitter e altri». Quanto ai numero, l'opinione della prof.ssa Boniello è che «oggi sta avvenendo sicuramente una selezione, ma il numero di utenti di Second Life continua a crescere... E' un tam tam via web, un passaparola tra artisti o chi si impegna culturalmente. Nei blog se ne parla, nei social network e nelle università, tra gli artisti. Tutto questo sta portando Second LIfe verso un'utenza impegnata culturalmente. E' un ambiente che spinge alla collaborazione, chi non è collaborativo rimane isolato e questa è una grande lezione».

UN CONSIGLIO AL GOVERNO - «Il concetto di mondo virtuale appare molto più "naturale" a un americano, un inglese, un australiano, un giapponese o un tedesco che non a un ragazzo italiano - si legge ancora su Slnn.it in un intervento firmato Lukemary Slade (ovvero il medesimo Luca Spoldi sopra citato)-. Se fossimo il ministro dell'istruzione o quello responsabile per la diffusione delle nuove tecnologie una riflessione ce la faremmo».

Alessandro Sala
27 agosto 2009(ultima modifica: 28 agosto 2009)

Il mio pensiero è lungo.... ma quest'articolo in parte lo espone bene.
Ma resto convinta di una cosa fondamentale : non siamo riusciti a descrivere, raccontare e far conoscere il mezzo attraverso quello che , ad oggi, è ancora l'unico media seguito dalla popolazione italiana: la televisione.

La vergogna vera è che le rare volte che ci è stata data la possibilità di raccontare le opportunità progettuali, collaborative, artistiche, creative e simulative di sl per la vita di tutti i giorni, abbiamo preferito o restare a raccontare il nostro minuto orticello , la bella mostra o la sfilata o l'isola....oppure , peggio ancora, siamo andati a raccontare del sesso e delle coppie che nascono e del video di quello o l'altro cantante .

Purtoppo è stato raccontato e presentato esclusivamente il lato ludico, altrettanto fondamentale , ma non l'unico presente.

Non è mai stata spiegato come qui si possa simulare, ricreare e progettare....
Come si potrebbe anche fare scuola guida... o lezioni di arabo, inglese, francese.

Quest'anno, ad esempio, mi sono finalmente decisa a tenere corsi leggeri e semplici di educazione alla salute ed alla prevenzione orale.
Mi son stufata di vergognarmi di proporre Sl come piattaforma di sperimentazione per una delle attività della mia professione, educazione alla salute nelle scuole, nelle comunità, alle neo mamme ed hai pazienti patologici...
Stufata di pensare di essere catalogata come una nerds, o una maniaca sessuale o altro.
Stufata di dover giustificare una passione, ma soprattutto lo studio e la scoperta di un mondo, luogo, programma, progetto che funziona e bisogna solo imparare a sfruttare seriamente oltre che per puro e semplice divertimento.

Cito una frase di Opensource Obscure che riassume tutto ciò che bisgnerebbe capire di chi, come me, utilizza il mezzo

da sempre l'uomo a volte si isola completamente, anche per giornate intere, in mondi di fantasia.
questo a volte viene chiamato "essere appassionati di Letteratura / Cinema / Poesia" e al giorno d'oggi nessuno la ritiene una cosa strana: se pero' fai la stessa cosa al computer, usando un software che simula un ambiente in tre dimensioni, allora "stai vivendo una seconda vita" e "rischi di perdere il contatto con la realta'".


E dai commenti che leggo ai due articoli del corriere mi rendo conto che le persone ancora considerano Sl un gioco, un altra vita, un'alienazione, fino a divenire qualsi una malattia per chi lo frequenta.

Ed è qui che mi viene da citare un'altra amica Medea

" SL non è un gioco, ma è un luogo"

Esattamente un luogo si di incontro, di chiacchiera e ludico, anche di sesso certo, ma non solo.
E' anche un luogo di confronto e scambio di idee, progetti, informazioni.
Non ho voglia di soffermarmi a fare la lista di cose che si pensano, creano e fanno in SL dal punto di vista educativo, didattico, informativo, preventivo, sperimentale e di simulazione.

Ricordo però molto bene che eravamo in molti a crederci , ma in pochi continuiamo a portare avanti qualche cosa, sperando che un giorno qualcuno si svegli.

Un ricordo sempre fermo nella mia memoria è l'idea di simulare la giugla urbana.
Ricordo un avatar che mi cercò con la volontà e l'idea di simulare preventivamente il comportamento delle piante che vivono nelle città.
Di valutare quanto e come sarebbe cresciuta, per prevenire distruzione di marciapiedi, o ofuscamenti di cartelli e dall'altra parte per evitare che cemento e materiali ne impedissero la regolare e salubre crescita.
So che per simili operazioni si spendono milioni di euro, perchè poi si è costretti ad abbattere alberi, piante e luoghi verdi in città che vanno a invadere e inghiottire il cemento.

Ma questo è solo un esempio che mi è sempre rimasto nella mente.

Qualcosa che invece vivo giornalmente è la crescita esponenziale dei giocatori di calcio in SL, ma non dal punto di vista del gioco in se, o della passione che si palpa incontrando chi fa parte di questo mondo.
Ma l'esperimento sociale e comunitario che potrebbe esserci dietro è sensazione e interessante.
Si pensi soltanto a tutti quei giovani ragazzi e ragazze che per svariati motivi sono impossibilitati a tirare un calcio al pallone anche semplicemente in spiaggia.
In Sl i tuoi handicap spariscono e puoi provare l'emozione di essere parte di un gruppo, di una squadra, di indossare una divisa, di fare goal o pararlo...di non sentirti diverso da nessun altro.

Margye con il suo progetto ha dimostrato chiaramente come la vita possa migliorare grazie a questo mezzo.

Girando per i profili di molti creativi di Sl leggi frasi come " siccome sono costretta in questo letto da anni per la mia malattia ho provato a sviluppare le mie idee dove nessuno mi giudica e ha pena di me, ma semplicemente osserva e esperimenta quello che ho da offrire come mente, come creativo, come sperimentatore".

Il confine tra normale e handicappato viene eliminato totalmente e oltre a poter ballare nonostante tu sia in un letto, puoi anche progettare, realizzare creazioni idee, ma anche semplicemente lavorare per qualcuno, avere una tua identità, una tua dignità e non sentirti sempre addosso la pietà di chi ti fa timbrare i fogli in ufficio per farti sentire utile.

Qui sei prima una persona e dopo una persona..... a nessuno importa se digiti con il naso o usi il sistema con il battito delle palpebre o ancora se sei in un letto con qualche patologia grave..... per tutti sei una persona e come tale considerata, trattata e vissuta.

Penso a quanti nonni sono soli in Italia, per colpa di una vita talmente frenetica che diventa difficile anche andarli a trovare... penso a come gli piaccia raccontare dei loro tempi e mi chiedo come potrebbero vivere con gioia la possibilità di poter entrare in un luogo dove raccontare i loro tempi o semplicemente riviverli o ancora...seguire un corso di inglese o imparare le funzioni del pc o ancora ascoltare musica , vedere una mostra, o chiedere un consiglio medico e l'indirizzo di dove rivolgersi...ma anche semplicemente parlare con altre persone.... non essere soli ...

E' dimostrato che una mente allenata invecchia di meno e continua a vlore vivere...quale allenamento migliore di un mondo dove anche se usi il bastone o sei su una sedia o hai problemi di incontinenza, puoi comunque avere rapporti, relazioni, scambi di idee ed opinioni e perchè no progetti da realizzare.


ieri sera ero a cena con amici dei miei e il sunto di tutto il mio discorso è stato che chi smanetta col pc è associale ed incapace di gestire un gruppo o di un lavoro collaborativo.
A parte il dispiacere nel percepire che nessuno di loro ha compreso cosa può essere Sl, ma l'hanno solo visto come un programma da saper usare, come saper accende il pc o cambiare hd etc.....
Il fatto è che nonostante siano persone di una certa cultura ed apertura mentale (anzi nn certa, notevole) vedono ancora internet come un tabu e chi lo frequenta come un malato....un abilissimo malato, ma malato.

In realtà, basta rileggere la citazione di Opensource per comprendere che non è malattia, ma semplicemente il mondo ci offre novità incredibili nel campo della tecnologia e della comunicazione e noi cerchiamo di sfruttarle, impararle e migliorarle.... un pò come il cellulare ...una tempo era d'elite, oggi lo usano tutti e non solo per telefonare ma anche per mandare messaggi, fare foto, segnarsi appuntamenti e avere la sveglia.... nessuno è malato perchè usa in toto il cellulare.... perchè io dovrei accettare di essere bollata come associale perchè utilizzo in toto SL sia dal punto di vista ludico che sperimentale che psicologico.

Si anche psicologico perchè grazie al mezzo ed a chi lo frequenta ho imparato anche a superare alcune paure o pensieri.

Be.... chissà se cambierà qualche cosa.
Chissà se ci si accorgerà dell'utilità di sperimentare Sl per poi dirigersi verso altro ovvio.... il tempo migliorerà tutto e porterà numerosi competitor.
Ma usare SL non è pericoloso o sbagliato ,ma utile.
Immagina solo la possibilità di simulare e riprodurre l'Aquila, mostrarla ai suoi abitanti ed a eventuali sostenitori economici....trovare il mecenate disposto a ricreare quel luogo li che vede su sl...o anche semplicemente ascoltare i dubbi e consigli dei suoi cittadini che possono visitarla, osservarla e interpetarla prima di rivederla costruita e poi magari lamentarsi ....

Immaginate la possibilità di far testare (esteticamente) una nuova automobile o motocicletta al pubblico virtualmente, prima di produrre un ipotetico flop.
Immaginate la possibilità di incontrare la popolazione virtuale ed ascoltare cosa vorrebbe dai suoi politici, incontrarli senza temere una torta in faccia, ma poter comunque essere a contatto diretto e non semplicemente in una piazza circondati da poliziotti a farsi far l'aola.

Immaginate la possibilità di incontrarsi da ogni parte del mondo per i dipendenti di un'azienda, senza spese eccessive e superflue come voli aerei, ristoranti e dhotel per discutere di un progetto o un'idea o valutare come si procede (come fa IBm ad esempio).

Ma anche immaginate di poter finalmente vedere le piramidi anche se avete paura dell'aereo e se no non ci sareste mai andati, di Visitare la casa di Napoleone o il museo Egizio.

ma immaginate ....intanto queste cose già avvengono e sono possibili...solo ghettizzate perchè ...siamo indietro .....purtoppo !

1 commento:

Lukemary Slade / Luca Spoldi ha detto...

Mi colpisce l'immagine che hai usato, dei tuoi amici (reali) che percepiscono SL (ma immagino a questo punto tutto il web e le nuove tecnologie no?) come un software per freak, malati e sfigati. C'è uno strano luddismo di ritorno che ho notato anche in alcuni (non tutti per fortuna!) commenti agli articoli di Alessandro Sala sul Corsera. Articoli, va detto, che danno comunque testimonianza di un interesse da parte e dei media e dei loro lettori (persino solo per criticare bisogna utilizzare qualche neurone e investire qualche minuto del proprio prezioso tempo libero). Il luddismo di ritorno su SL mi pare segno di scarsa conoscenza del mezzo (che è un software, certo, ma dà la possibilità di essere usato per molteplici finalità, da quelle meramente ludiche a quelle professionali, il tutto a costi modesti). Che certo dovrà ancora crescere e migliorarsi. In questi giorni pubblicherò qualche pensiero di Dep sull'argomento, perchè penso che riattivare la discussione sia il primo passo per arrivare a produrre un risultato positivo. Almeno spero. Besos!

Luca Spoldi aka Lukemary Slade
www.6inrete.it / www.slnn.it

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