Da libera professionista SENZA CASSA che paga una carovana di tasse SONO ALTAMENTE INCAZZATA
http://generazionepropro.corriere.it/2010/05/partite_iva_la_busta_che_non_a.html
Chi infatti tra questi ultimi è stato collocato per effetto della recessione in cassa integrazione ha comunque usufruito della copertura previdenziale, mentre niente di tutto ciò è previsto per una partita Iva. Risultato: è molto probabile che quei professionisti nel 2025 «godranno» - mai espressione fu più ipocrita - di un assegno di pensione stimato tra i 600 e i 700 euro.
Sta accadendo infatti che, in assenza delle proiezioni dell`Inps, i consulenti a partita Iva si sono attrezzati
auto-simulando i propri piani pensionistici secondo la casistica più ricorrente. L`esempio-limite è quello di un professionista che in questi anni di economia terremotata abbia guadagnato all`incirca mille euro al mese e che per effetto della crisi non abbia avuto sempre la continuità lavorativa, ebbene anche se versasse alle casse
dell`Inps per 15-20 anni il 27,2% dei propri incassi non arriverebbe nemmeno ad aver diritto all`assegno di pensione sociale.
auto-simulando i propri piani pensionistici secondo la casistica più ricorrente. L`esempio-limite è quello di un professionista che in questi anni di economia terremotata abbia guadagnato all`incirca mille euro al mese e che per effetto della crisi non abbia avuto sempre la continuità lavorativa, ebbene anche se versasse alle casse
dell`Inps per 15-20 anni il 27,2% dei propri incassi non arriverebbe nemmeno ad aver diritto all`assegno di pensione sociale.
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