oma - Si può creare l'intelligenza di un bambino di 4 anni, fargli pilotare un avatar di Second Life e farlo ragionare con gli adulti? Ci sta provando il Dipartimento di Scienze Cognitive dell'Istituto Politecnico Renssealer: non solo ha partorito il bimbo avatar, ma ha anche grandi progetti per il suo futuro.
Il marmocchio virtuale - riporta Itnews - è il risultato di una particolare architettura di intelligenza artificiale e di complesse tecniche di modellazione.
Eddie, questo il nome attribuito al bimbo virtuale, ha proprie convinzioni ed è capace di ragionarci sopra per arrivare a delle conclusioni con dinamiche paragonabili a quelle dei bambini reali di quattro anni.
Tali personaggi - si legge sul comunicato stampa - possono essere creati solo accoppiando intelligenza artificiale basata sulla logica e tecniche di modellazione cognitiva, con l'aiuto di capacità di calcolo di livello adeguato, come il supercomputing.
I principi e le tecniche che gli umani sviluppano per capire, prevedere e manipolare il comportamento di altri umani sono universalmente conosciuti come teoria della mente. Il gruppo di ricerca diretto da Bringsjord sta ora ingegnerizzando parte di questa teoria con l'obiettivo di consentire ad agenti artificiali - quali, appunto, un avatar - di capire, prevedere e manipolare altri agenti, così da mantenersi nel rango dei comportamenti umani reali o di acquisirne di nuovi partendo da se stessi.
Le macchine per sostenere cotanto cervello? Quella utilizzata dai ricercatori è un supercomputer da 100 Teraflop. Viene impiegata in parallelo con dei Blue Gene, con dei cluster Linux basati su POWER e altri basati su AMD Opteron. Una potenza di calcolo enorme che, secondo i ricercatori, consentirà di simulare scenari di previsione - attendibili - di circostanze particolari, ad esempio lo studio e la simulazione di comportamenti in caso di attacco terroristico. Per lo svolgimento delle attività l'Istituto gode dell'appoggio di molti sponsor, primo tra tutti IBM. I laboratori interessati sono numerosi, compreso il Computational Center for Nanotechnology Innovations (CCNI), dello stesso Rensselaer.
Marco Valerio Principato
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